mercoledì 16 novembre 2011

sapori

Come farei a ragionare senza i sensi? Io che inchiodo ogni ricordo nei contorni definiti di un’immagine, nella profondità violenta di un profumo, nel calore di una voce, la ruvidità di una carezza svogliata.
Troppe persone hanno attraversato la mia vita ultimamente. Nessuna si è fermata. Colpa? Volontà? Forse sapori.
Poteva essere tutto perfetto, una cornice favorevole e adatta, un copione già scritto, ma quel vino aspro annunciava una nota in contrasto con l’armonia che cerco.
Un silenzio che non passa inascoltato: il mio cuore che non batte forte, non si emoziona, tuttalpiù si affatica alla ricerca di un piacere meccanico e fine a se stesso: dai, ti chiamo io in settimana.
Mi dico che è questo adesso, è così. Che va anche bene perchè mi risparmio rogne e tormenti, che ne ho avuto abbastanza nell’ultimo anno e una leggera spensieratezza adesso è la medicina migliore.
Ma questa non sono io. Io, così, mi annoio. Mille volte meglio la mia casa, il mio cane, un libro o un film. E ciao.
Vorrei restare avvolta all’infinito nell’abbraccio caldo e morbido delle serate con i miei amici, il loro vedermi come sono, amarmi in modo facile e spontaneo, la gioia delle mie risate e la leggerezza della strada sotto le ruote del mio scooter quando torno a casa pensando che questa è un’altra giornata degna di essere stata vissuta.
Sapori dolci che accompagnano visi distesi, voci dirette, profonde, sincere che non ti puoi sbagliare perchè ti prendono il cuore fra le mani e lo custodiscono proteggendolo da chi te lo vorrebbe mettere sotto chiave.
Le cose sanno di buono quando sei nel posto giusto per vivere il momento esatto.
Il vino non è aspro, un sapore non esagera, la gente non urla, nè parla troppo piano, un abbraccio non ti stringe troppo, ma nemmeno ti lascia andare. L’amore non lo devi cercare, ma nemmeno sei costretto a raccattare nulla da terra.
Stai qui, Federica, resta qui. Il centro esatto di questa fine di giornata, nel rosso rubino del vino nel tuo bicchiere, un sapore che non può tradirti, perchè quello che ti scegli, non può che essere il sapore perfetto.

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