domenica 1 aprile 2012

Society

http://www.youtube.com/watch?v=Lqcd-YI7WDM


Per me è un mistero
abbiamo un'avidità con la quale
abbiamo accettato di convivere

pensi di dover volere
più di quello di cui hai bisogno
finchè non hai tutto non sarai libero

società, sei una razza folle
spero che tu non sia sola senza di me

quando vuoi più di quello che hai,
pensi di averne bisogno
quando pensi più di quello che vuoi,
i tuoi pensieri cominciano a sanguinare

penso di dover trovare un posto più grande
perchè quando hai più di quello che pensi,
hai bisogno di più spazio

società, sei una razza folle
spero che tu non sia sola, senza di me
società, pazza e profonda
spero che tu non sia sola, senza di me

ci sono quelli che pensano,
più o meno, ma il meno è di più
ma se il meno è di più,
come fai a mantenere il punteggio?
significa che per ogni punto che fai scendi di livello
è un pò come cominciare dalla cima
non puoi farlo...

società, sei una razza folle
spero che tu non sia sola, senza di me
società, pazza e profonda
spero che tu non sia sola, senza di me

sabato 31 marzo 2012

un viaggio senza fine

La solitudine fa parte della vita. La difficoltà consiste nel maneggiarla, questa cosa informe. Eh sì, perchè se la guardo bene, vedo che è proprio come un contenitore trasparente, che dentro puoi metterci quello che ti pare. Ci sono momenti in cui hai bisogno di stare solo, che devi ritrovarti, devi ritrovare la tua musica e riascoltare il canto della tua anima. E la trovi, quella musica, e la ascolti così tanto che inizi anche a cantarla la mattina prima ancora di aprire gli occhi nel letto, la canti, la senti dentro armoniosa. Ci sono momenti in cui la solitudine ti regala proprio l’armonia che non hai mai avuto, ne investe ogni gesto, anche il più casuale come passarsi una mano tra i capelli.
Ad un certo punto può anche sembrare tutto perfetto, può anche sgorgare una sensazione dal cuore che ti dice che quel cammino è valso tutto il dolore che ti è costato, che sei arrivata a casa e che adesso andrà tutto bene.
C’è un’altra solitudine, che ti racconta invece storie di allontanamento, di abbandono. Una solitudine che si incunea al centro del cuore e lo fa sanguinare, che trasforma l’isolamento in uno spazio di tristezza in cui non riesci nemmeno a chiedere aiuto. Quanto vorrei riuscire a dire “ti prego basta, ferma questa giostra, abbracciami forte e dimmi che va tutto bene, che posso chiudere gli occhi e smettere di avere paura”. Parole che restano dentro, dietro uno sguardo lucido e un paio d’occhiali.
Quando queste due solitudini si incontrano, ebbene, quando queste due solitudini si incontrano è un bel casino, perchè non sai a chi dar retta, e in ogni caso sei stanca, stanca di dover capire, stanca di camminare da sola, stanca di sentirti repressa.
Quando queste due solitudini si incontrano, riesci solo a piangerti tutte le lacrime accumulate dentro durante questo lungo viaggio, con i singhiozzi di un bambino e le lacrime nere di rimmel.

mercoledì 21 marzo 2012

Laura

Ti pensavo proprio poco fa, mi stavo chiedendo se avessi finito, se fosse andato tutto bene. E adesso ti trovo in un post che sa di soddisfazione, di soddisfazione a prescindere.
Ti ho scoperta giorno dopo giorno, ti ho incontrata nel dolore, come spesso accade. Oggi sei una persona diversa da quella che mi ha accolta ad ottobre, i tuoi occhi hanno imparato a parlare, a lasciarsi sfuggire le lacrime e a non contenere un sorriso che sgorga dal cuore. Dici di essere un fiume in piena, a volte sembri in effetti voler straripare dagli argini che ti hanno costretta per dieci anni, proteggendoti dalla vita ma non da te stessa.
Sono mesi che ti vedo combattere, anche se non ti dico niente, ti sento non appena metto piede nella stanza, non devo neanche guardarti e tu lo sai.
Non è sempre facile, anche per me che ti sono vicina non potendolo dare troppo a vedere, ma sono lì, faccio il tifo per te e vorrei ricordarti ogni momento che non ti devi fermare, devi andare avanti perchè alla fine ne sarà valsa la pena. Perchè è così amica mia, ogni volta che mi guardo indietro, ogni volta che guardo cosa mi sono lasciata alle spalle e quanto amore è rimasto lì, attaccato a persone e momenti che saranno sempre parte di me, non c’è momento in cui non mi risuoni nella testa che rifarei tutto mille volte.
Hai cercato con determinazione la tua forza, l’hai scoperta dietro la fatica per la cosa più stupida di ogni giorno, hai voluto e saputo credere in te, e oggi hai ricevuto il tuo premio.
Oggi vorrei avere le ali e andarmene via, liberarmi da questa colla nera come pece che mi tiene ancorata ad una vita fatta di sguardi bassi e conti della serva.
Ma ce la farò, contro ogni previsione e senso dell’opportunità, ce la farò a riprendermi la mia vita. Perchè questo è il momento per mettermi in moto. Perchè adesso anche tu sei pronta a spiccare il volo.
Domani non chiedermi cosa è meglio fare, conosci già la mia risposta, le ali le hai già dispiegate del resto, le notti insonni perchè è la vita a tenerti sveglia le hai sperimentate anche tu, non si torna indietro da questo.
Sono felice per te, sono commossa nel vederti guardare avanti, mentre tanti restano a piangersi addosso e a rimuginare sul passato, tu hai guardato avanti, scavalcando dieci anni e una delusione che avrebbe atterrato un gigante.
Oggi pensarti mi emoziona così tanto che devo scrivertelo, Laura, questa è la vita che merita di essere vissuta. Vattela a prendere, non ti voltare indietro.

Le ali della Libertà

Spero che Andy sia laggiù.
Spero di farcela a passare il confine.
Spero di vedere il mio amico e di stringergli la mano.
Spero che il Pacifico sia azzurro come nei miei sogni.
Spero.

S. King

lunedì 19 marzo 2012

6.58 Salite a bordo...si parte.



come un puntino sulla i (???)

Oh sì...un puntino sulla i, la vita così.
Ehehe, come sarebbe quindi chi vive la vita come un puntino sulla i? Una caccola a parer mio. Oddio come sono poco poetica, chiedo scusa. Ma è che davvero, con tutto l’impegno delle mie sinapsi in cassaintgrazione, non ci riesco cristodiundio, non ci riesco a cogliere la profonda allegoria che si cela dietro siffatta, criptica frase.
Mi sembra una stronzata, a dirla tutta. Con questo non voglio insultare chi l’ha citata rimanendone affascinato, no. Lo invidio pure un pochetto, perchè sì, ci vuole fegato e anche un po’ di romanticismo per farsi cullare da immagini sfumate evocate da frasi prive di senso. E’ un po’ come vedere un film d’amore, è sul lieto fine che ti ricordi improvvisamente che stai vedendo un film, quando quella scossetta al centro del cervello ti sveglia e ti riporta con i piedi per terra nella tua vita del cazzo dove quelle cose non succedono, dove le persone distruggono ogni piccolo regalo che la vita concede loro semplicemente perchè non sanno fare altro che quello.
Ecco, la vita come un puntino sulla i mi sa di insensato come quello che succede nella vita di tutti i giorni, anche tra persone che sembrano dotate di una discreta intelligenza, a dire il vero.
Oddio, ma se è così...se è così allora anche il nonsense del puntino sulla i diventa sensato.
Se la normalità è il capovolgimento di ogni principio di buon senso, allora dire che c’è chi vive come un puntino sulla i potrebbe davvero nascondere un profondo significato allegorico, dietro il niente concettuale che a mala pena lascia una compiutezza formale ad una frase così insulsa.
Alla fine c’hanno ragione loro e non c’ho capito niente io.
Hai capito? Che storia porca zozza...
Ecco che c’era, sono ancora nel paese delle meraviglie di Alice, cammino ancora a testa in giù, credo ancora che le cose belle siano un dono della vita e vadano custodite, vissute, e sia quel che sia.
Sono proprio come un puntino sulla i....una i stampatello però.

venerdì 16 marzo 2012

Bianco

Stanotte i miei sogni si sono cosparsi di neve.
Neve bianca che cadeva silenziosa e dolce su tutto, coprendo con un manto bianco e soffice ogni cosa intorno a me, e forse anche dentro di me.
I miei pensieri sono diventati bianchi e silenziosi, mi hanno lasciata dormire discreti e di nuovo amici, non più ostili, non più pungenti, brucianti come le delusioni cocenti che servono solo a ferire. O forse no, forse non è vero che hanno questo compito. Delusione deriva dal greco e si compone del verbo luo, che significa sciogliere, nello specifico “sciogliere da”. L’idea di sciogliere da qualcosa suggerisce  libertà, libertà ritrovata, dove non ci sono legami fuorvianti, ingannevoli ma resta solo il buono dei sentimenti e delle emozioni che ti concedi di vivere. Quelle non fanno male, scendono dolci come fiocchi di neve e addormentano, accarezzano, liberano appunto.
La neve è silenziosa, le parole perdono corposità e peso, diventano leggere anche loro, volano via. Anche queste che mi sfuggono ancora dalle dita e si posano qui, e mi dicono che oggi il sole che c’è fuori mi va di sentirmelo addosso, a scaldarmi le ossa e il cuore, che sono sempre io e sono sempre qui, non cambio, non mi fermo, non smetto di volerti bene.
E poi, sotto la neve che cade sono accadute cose così belle.