giovedì 22 settembre 2011

C'è tempo...e tempo

Il tempo ritorna ad essere una delle questioni che mi interessano di più. Questo perché in quest'estate è stata la variabile più significativa di ogni passo compiuto.
Da quando di tempo non ne hai per te, e l'idea di averne diventa il sogno proibito a cui non ti concedi nemmeno di pensare. A quando accade qualcosa che improvvisamente ti regala qualche giorno, a quando decidi, con una consapevolezza relativa al tuo diritto a stare bene per un po', di prendertene altro. A quando intravedi in quel nuovo scorrere delle ore nuove possibilità, un nuovo approccio alla tua vita dove le cose importanti possono essere riviste, ridimensionate, ricollocate. Il tempo per te. Il tuo tempo. E allora compi quell'ulteriore passo del quale, per la prima volta, hai calcolato e accettato le conseguenze. Un tempo per distruggere. In tutte queste fasi l'adrenalina è stata il carburante quotidiano: adrenalina messa in moto dall'entusiasmo, dalla preoccupazione, dalla felicità, dalla paura e dall'ansia, dal coraggio e dalla sfida vinta.
Finchè vivi questo ti sembra impossibile che possa non essere più così. Anche se lo sai che il carburante poi finirà, e che dovrai camminare a piedi dopo, con le tue gambe.
Ecco, ci siamo.
Un tempo nuovo questo dell'attesa. Caratterizzato dalla pazienza e dal distacco emotivo. Emozioni di cui non parlo, di cui non scrivo, idee che tengo per me finchè si muovono così veloci, di cui mi interessa solo evidenziare e sottolineare l'ennesimo collegamento con il tempo. Questo è un tempo che prova, ma che rafforza, che mi mette a confronto con me stessa e con le cose che ho fatto rientrare poco a poco nella mia vita. Affetti, divertimenti, impegni, prospettive lavorative. Ma con ordine e possibilmente senza miscugli, che ho bisogno di gestirle separatamente, per quanto possibile, ho bisogno di evitare caos.
Rientrano inevitabilmente anche emozioni negative come la delusione, tanto più grande e dolorosa quanto più inaspettata, ma ogni cosa sembra avere una maniglia, un punto da cui può essere afferrata senza scivolarmi dalle mani.
Questo tempo è più lungo, è pieno di vuoti e di pause, in cui le emozioni hanno più spazio per muoversi e farsi sentire, accidenti a volte vorresti che tacessero ma è giusto così.
Volevo solo dire che mi prendo anche questo, che anche questa è una fase ed è importante, va ricordata insieme alle altre che fanno parte dello stesso viaggio.
Vale la pena vivere ogni cosa, ecco forse questo è il senso di quello che ho in testa oggi, ogni cosa ha motivo di essere, anche se adesso magari mi sfugge.

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