martedì 20 settembre 2011

Meglio un uovo?

In media stat virtus. Ribadisco che secernere citazioni in latino garantisce quasi sempre un posto di rilievo al tavolo di una discussione, e questo soprattutto ad uso e consumo del mio prossimo capo. La lista dei miei capi si allunga, spero che il soggetto in questione si renda conto che potrebbe diventare un altro capo contento e la finisca co sta manfrina che ormai mi sta solo snervando. Ho bisogno di un capo, ormai non regge più. So di non essere più convincente, per fortuna.
Ma non posso negare che in questi giorni la mia energia abbia subito una fase discendente rispetto allo scorso mese, quando ero pronta a scalare la vetta più alta. E' normale assestamento, mi sono detta. Preoccuparsi significherebbe rientrare in un loop di ansie inutili e dannose. E così non mi sono preoccupata più di tanto, un po' dispiaciuta magari, che sentirsi a mille crea dipendenza.
Qualcosa però mi diceva che dovevo solo aspettare, che ancora una volta ci sarebbe stato un click, uno dei miei per capirci. Quelli che, ormai lo so, la vita ti presenta esattamente, precisamente, esclusivamente, a quel cavolo di momento giusto prima o dopo il quale niente avrebbe lo stesso senso.
E così è.
Piccole cose, come sempre, niente di plateale. Solo la consapevolezza di essere su un cammino di piccoli passi quotidiani, studiati e consapevoli, che non creano scalpore, non alzano polvere, non attirano troppa attenzione ma piano piano ti portano molto lontano.
E' stato il cuore a condurre il gioco in questi giorni, poca testa, cuore difficile da ascoltare quando, come mi sono sentita dire almeno dieci volte in una settimana, si sente il rumore dei miei pensieri.
E così sono rimasta sorpresa, per qualcosa di inaspettato, di bello, che non ho trovato dove credevo che fosse.
E poi ho trovato conferma del fatto che a fare la guerra non vince nessuno, che dietro ogni fucile puntato c'è un essere umano e vale sempre la pena cercare un dialogo, che basta ascoltare a volte.
Ho capito cosa voglio davvero portare nel mio lavoro, ed entro un anno sarò pronta.
Infine, stamattina una telefonata adrenalinica mi ha tirato giù dal letto contagiandomi con il suo entusiasmo, lui che si è anche scusato per averlo fatto, e non sa quanto invece mi abbia fatto bene. Grazie Simone.
Tutto questo su uno sfondo di grane e problemi di ordine pratico che, come sempre, si sovrappongono rendendo tutto complicato. Solo che sono rimasti sullo sfondo, affrontati e in via di soluzione, uno alla volta, che c'è una soluzione per tutto.
Ricordarsi sempre cosa è davvero importante, cosa vuoi da te stesso e cosa sei disposto a dare, questo dà senso ad una giornata, anche alla più normale.
Ci sono momenti, come ieri sera, in cui ti diverti, ti diverti così tanto che ti sembra di essere tornato bambino, e non ti capaciti di come possa essere così dopo una giornata difficile a risolvere problemi. Giornate che si chiudono poi con un'ulteriore, inaspettata gioia, perché, che ci crediate o no, le frittate si possono ricomporre.
Meglio un uovo, decisamente.

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