sabato 30 luglio 2011

Cinema - Arena Nuovo Sacher

Questa sera sono andata al cinema. Ho visto per la seconda volta "Nessuno mi può giudicare" di Massimiliano Bruno, all'Arena estiva del Nuovo Sacher, il cinema di Nanni Moretti a Trastevere (piccola e doverosa precisazione per chi non vive a Roma). Al termine della proiezione, durante il dibattito tra Moretti e Bruno appunto, proprio Massimiliano Bruno rispondendo alla domanda sul perché nel suo film ci fosse anche tanto "buonismo" ha detto che in quel periodo, mentre scriveva il film, ecco quello era un periodo in cui non si sentiva felice, non stava bene e quindi aveva bisogno di "bene", di cose "buone" ed è per questo che le ha messe nel film, perché ne aveva bisogno e non avrebbe probabilmente retto a qualcosa di diverso e più duro anche nel "suo" film, oltre che nella vita.
Allora, questo è quello che voglio dire: io scrivo adesso perché è adesso il momento in cui ho bisogno di farlo, non il giorno in cui magari tutto sarà compiuto e i giorni di dubbi, paure, rabbia e ansia saranno solo un vago ricordo (speriamo).
Questo, ho la presunzione di credere, essere il momento più temuto e difficile per qualunque persona che tenti di imprimere una svolta alla propria vita, e sia consapevole che per farlo debba abbandonare una cattedrale di sicurezze e certezze, quella Sagrada Familia all'interno della quale lo stesso Gaudi ha finito per perdere se stesso, costruita nel tempo, con volte infinite che giorno dopo giorno l'hanno resa quella magnifica prigione da cui evadere una volta per tutte.

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