martedì 2 agosto 2011

Cosa ha tirato in ballo Maria nella prima notte d'agosto (aoh, è l'una, ndr) prendendo in mano la sua meravigliosa e inutile carta libretto

Sembra che stiamo a fa chissacchè, mentre stiamo solo aspettando una pizza all'Obitorio di Viale Trastevere (ex Viale del Re).
Entrambe sprovviste di contante, abbiamo tentato un prelevamento da uno sportello bancario, io con la mia postamat, Maria con la succitata, inutile, carta libretto.
Al terzo tentativo, abbiamo trovato la banca disponibile al prelievo. La prima aveva una evidente manomissione nella fessura di inserimento della carta,(occhio clinico da direttore) la seconda imprecava un inquietante "allarme malore", alla terza, io ho prelevato, mentre la carta libretto di Maria ha palesato la sua inutilità.
Ed eccoci  all'Obitorio, con un pezzo fumante di filetto di baccalà in bocca e le dita unte sulla tastiera a ricordare le sorelle Disgrazia.
Perché la vita è anche questo, un improvviso riaffiorare di ricordi legati ad un tempo che sembra lontano anni luce ormai, in un esilarante pomeriggio di inverno in un ufficio postale, mentre riordinavo svogliatamente la modulistica in sala pubblico. E' stato allora che una vocina alle spalle mi chiede se potevo darle un'informazione. Mi dica, rispondo girandomi verso una delle due vecchiette smilze e ben vestite che sembravano uscite da una favola dei fratelli Grimm. "Siamo le sorelle Disgrazia e dovemo piglia 'na polizza". Ecco, signora mia, certo che a capirla ci vorrebbe una laurea in lingue,  "Mi sta dicendo che vuole investire del denaro in una polizza? Vuole che la faccia parlare con la signora che se ne occupa?".
"No, no, noi dovemo piglia la polizza, sta qua, sulla libretta"
Ah ecco adesso  è tutto chiaro, basta spiegarsi, " Quindi vuole liquidare una polizza, bene, la accompagno comunque in sala consulenza, mi segua".
"Sì signorì, però le librette so due, una in faccia a me, e l'altra in faccia a tutte e due"
La faccenda si complica.
" E su quale libretta li vuole i soldi?"
"Su quella in faccia a tutte e due"
Solidarietà fra sorelle, penso. Mi affaccio in sala, dove la consulente sta concludendo un appuntamento e le dico: "Olivia qui ci sono le sorelle Disgrazia che devono liquidare una polizza e mandarla su una libretta. Occhio però che le librette sono due, una in faccia ad una sola e l'altra in faccia a entrambe. La polizza la vogliono su quella in faccia a tutte e due".
Olivia mi guarda impassibile come una statua di sale, le sorelle Disgrazia sorridono soddisfatte per vedere compreso e soddisfatto il loro desiderio.
Io me ne torno alla mia modulistica con fare divertito stavolta.
Sono le 2 quasi, la pizza era buonissima, per Trastevere in questo lunedì di agosto a quest'ora girano tipi sospetti e io e Maria ridiamo fino alle lacrime.
Questo ricordo è una tinta forte nelle emozioni della mia esperienza da direttore, quando incontri come questo racchiudevano in un unico sguardo il carattere dell'umanità tutta.
E' la prima volta che ripenso a Poste e rido di cuore.

3 commenti:

  1. bellissime le Disgrazie.....dispensatrici di allegria. Prendendole a piccole dosi ti cambiano la vita !!!

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  2. Sarebbe uinteressante filosofia da trasformare in tecnica ze, quella delle "piccole dosi"...Disgrazia docent!
    Geazie per il commento!

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  3. Stupenda...ed è meravigliosamente vera! Dover dire grazie alle Disgrazie è strano...sorrido! :)

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