lunedì 15 agosto 2011

Francesca

Non è iniziata subito, è un'amicizia insolita direi. Sì, perché oggi posso parlarne chiamandola a pieno titolo amicizia. Sono quasi 24 ore che ci penso, da quando ieri mi è arrivata quella mail, quel fiume di parole che mi hanno aiutato a capire tante cose di lei. E a volerle ancora più bene. Vedi che a volte dei semplici regali, magari con tastiera retroilluminata, possono rivelarsi molto utili nel buio consolatorio della notte, quando, quasi come nel segreto di un confessionale, si apre finalmente il cuore e si lascia uscire tutto.
A me ieri mattina è arrivato un lenzuolo di parole, fatto di pensieri, racconti, emozioni, posizioni riguardo certi argomenti, mi si è svelata una persona nella sua interezza, dando una spiegazione fondata ad una simpatia istintiva nata due anni fa,quando ho conosciuto Francesca a Palmi, in Calabria. Ci siamo viste la prima volta a giugno, ma solo al mio ritorno a Palmi, ad agosto, abbiamo iniziato a prenderci realmente in simpatia, punzecchiandoci di tanto in tanto, cercandoci con pretesti banali solo per farci quattro risate. Francesca lavorava in pizzeria e non era raro vederla ritornare la sera tardi con dei cartoni di pizza per noi che bivaccano in veranda. Quando così non era, poteva capitare che avessimo la faccia tosta di chiederle di tornare a prendercela un po' di pizza, e lei risaliva sullo scooter e provvedeva a sfamare le belve.
Mi sono sentita a mio agio con lei. A dire il vero mi sentivo a mio agio con tutti, ma lei mi stava particolarmente simpatica. Sarà perché la vedevo così giovane, lanciata verso un futuro da costruire con l'entusiasmo dei vent'anni, mi immedesimavo in quella ragazza che si affacciava alla vita carica di sogni e mi ricordava me alla sua età (mi sento nonna Federica adesso), fatto sta che Francesca mi è entrata nel cuore.
Mi è venuta a trovare spesso Francesca quando "saliva" a Roma, anche brevi incontri solo per un caffè volante ma ci siamo viste spesso, a dimostrazione di un affetto che non si interrompeva per la fine di una storia, ma che viveva di suo, un affetto prezioso da parte sua e di tutta la famiglia che mi ha aiutato a ritrovare il mio valore in un momento in cui di valore me ne sono dato ben poco.
Ripenso alla mail di ieri, ero seduta proprio qui, a questo stesso tavolo del solito bar di Piazza San Cosimato, dove peraltro ci siamo viste l'ultima volta, una settimana fa circa.
Quel giorno le ho raccontato tutto.
Dalla rapina a oggi, tutto.
Lei ha ascoltato ogni mia parola con molta attenzione, aveva già letto il blog, aveva più o meno idea di cosa sto facendo, mi ha fatto molte domande, ha acquisito altri particolari e ha messo insieme tutti i pezzi, componendo il puzzle.
Non ha voluto dirmi subito cosa ne pensasse. Si è presa del tempo per ragionare, per metabolizzare.
Ieri ha condiviso la sua idea e molto altro con me.
Quel molto altro è stato un regalo bellissimo e prezioso, perché ci ha avvicinate ancora e mi ha dato l'ennesima dimostrazione del sommerso meraviglioso che alberga dentro le persone e di quanto un giro virtuoso di amore verso la vita possa portarlo alla luce.
Le persone sono delle scatole cinesi, tanti cassetti nascosti pieni di tesori sotto chiave.
La chiave ce l'hai tu, non ce l'hanno nemmeno loro, no, ce l'hai tu. La usi ogni volta che ti apri all'ascolto, all'accettazione totale di chi ti è di fronte per come è, non per come dovrebbe essere o vorresti che fosse. La vera ricchezza di questa vita è saper vedere le persone per quello che hanno dentro e che vogliono condividere con te, per i momenti che ti regalano, per le emozioni che ti lasciano, per i ricordi che vi legano.
Questo funziona, e funziona bene.
Non accade spesso, soprattutto quando si cerca di dare a tutti i costi un nome alle cose, caricandole di aspettative, di pretese, spogliandole della genuinità pura che rende un momento perfetto.
Io di momenti perfetti ultimamente ne sto vivendo parecchi, molti da sola, qualcuno con le persone che amo.
Ma oggi la protagonista assoluta di questo spazio è Francesca, il suo cammino coraggioso e pulito, il suo cuore fiero e schietto, la donna meravigliosa che si prepara a diventare.

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