venerdì 19 agosto 2011

Torniamo a noi

Questi giorni  stanno trascorrendo strani. Lontana da Roma, è sembrato allontanarsi tutto. Sembrato.
Ma non ho dimenticato mai, nemmeno per un minuto, cosa mi aspetta al mio ritorno.
Ho voglia di chiudere questa storia, ormai non mi manca niente per farlo: le idee sono chiare, le energie ci sono, sono anche piuttosto stanca di una situazione lasciata in sospeso.
Ricevo telefonate e messaggi di chi si aspetta che torni, di chi mi aspetta, mi incoraggia a riprendere in mano una situazione in cui si sentono lasciati soli in attesa di me che torni nuovamente a guidarli.
Se sono stati attenti hanno imparato. Finchè sono stata al loro fianco ho cercato in ogni modo di renderli indipendenti, di trasmettergli idee al posto di procedure, di condividere con loro lo spirito con cui lavoro, non semplici direttive su cosa fare e come.
Se mi hanno ascoltato, questo sarà il banco di prova.
Io non ho rimpianti, ho dato loro tutto come faccio sempre, in modo onesto e trasparente.
Forse alcune volte mi hanno preso per una pazza idealista, adesso avranno la prova che non è così, che dicevo sul serio.
Le cose, anche quelle che sembrano le più stantie, possono essere cambiate. Cambiano nel momento stesso in cui tu inizi a a guardarle in modo diverso, modificandone la percezione tua e di chi viene a contatto con il tuo modo di gestirle.
Sono soddisfatta del lavoro che ho fatto. Qualcosa avrei potuto farla meglio probabilmente, ma so che ho fatto quello che in quel momento era il mio meglio, senza risparmiarmi.
Ho una incontenibile voglia di andare avanti, per questo adesso sento che devo tornare e mettere la parola fine a tutto quello che ho comunque già lasciato.
Sì ho paura, ma senza la paura non esisterebbe il coraggio e se è vero questo, ho un coraggio da leoni.

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